LE/I SEX WORKERS NON HANNO PAURA DI FARE PAURA NEMMENO IN TURCHIA.

OGNI ANNO IL 3 MARZO IN TURCHIA LE SOGGETTIVITA’ AUTODETERMINATE DIMOSTRANO LA LORO FORZA CHIEDENDO A VOCE ALTA
DIRITTI PER LE/I SECS WORKERS

 LA STESSA LOTTA CHE CI HA VIST@ A ROMA AD "ADESCHIAMO DIRITTI" UNIT* CONTRO LA CARFAGNA E I SUOI CRIMINALI PROVVEDIMENTI.

LA NOSTRA SOLIDARIETA’ VA ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI CHE DIFENDONO I DIRITTI DI NOI TUTT*, LA LIBERAZIONE DEI NOSTRI CORPI, DIMOSTRANDOCI CHE UNENDOCI NELLA LOTTA POSSIAMO ESSERE PIU’ INCISIV*!

GIOIE, INSIEME A VOI APRIREMO I NOSTRI OMBRELLI ROSSI        SUSMAYACAĞIZ!!

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NON ABBIAMO PAURA DI FARE PAURA

Il 14 febbraio 2009, Tiresi@ era alla NO VAT per contro-celebrare gli
ottanta anni trascorsi dai concordati tra Benito Mussolini e papa Pio
XI, eravamo lì per chiedere la cancellazione dei Patti Lateranensi, per
rivendicare l’autonomia decisionale rispetto ai condizionamenti morali
e ideologici con cui le alte gerarchie vaticane influenzano la società
e le istituzioni, rafforzando politiche familiste e proibizioniste che
si ripercuotono sulla nostra possibilità di scegliere.
Questa
piattaforma, nata per volontà di diverse associazioni e collettivi che
si sono uniti nel coordinamento FacciamoBreccia, è partita da piazza
della Repubblica proseguendo in danza e in lotta per via Cavour, Fori Imperiali, via delle Botteghe
Oscure concludendosi con l’arrivo in piazza Campo de’ Fiori.



La
manifestazione s’è svolta gioiosa e ridente, nonostante quanto accaduto a Mega -Movimento Emergente Giovani Anticlericali-, che a
causa di uno striscione recante la scritta «Ratzi-nazi» e di un
cartello con l’immagine del papa con tanto di svastica e baffetti alla
Hitler, ha passato brutti momenti con le forze dell’ ordine. Le/i
manifestanti, unit* e solidali, hanno impedito che durante il corteo ci fossero tensioni,
ma alla fine, in piazza Campo de’ Fiori, lo striscione incriminato è
stato sequestrato ed è scattato il fermo di una militante accusata di
vilipendio a capo di stato estero. Noi invece accusiamo il pastore
tedesco rabbioso di vilipendio alla nostra autodeterminazione e i suoi scagnozzi
di negazionismo.
Infestano le nostre università con la pretesa di
insegnarci la loro verità, provano in continuazione a farci sottostare alle loro verità dogmatiche, sperando di essere più forti del nostro senso critico, ma si sbagliano!

In occasione
della visita di Ratzigner a Napoli , il cardinale Sepe dice: "La visita
del Papa a Napoli servirà a fugare il senso di smarrimento nei tanti
problemi sociali e permetterà di rilanciare una pastorale incentrata
sulla persona umana". Lo stesso smarrimento provato da* 93 immigrat*
che occupando pacificamente il Duomo per rivendicare il diritto a un
alloggio dignitoso, dopo che le loro case erano state bruciate, sono
stat* aggredit* e selvaggiamente pestat* dalla polizia chiamata dallo
stesso Sepe.
E sempre a Napoli la curia s’ invischia nella
questione rifiuti, speculando sulla salute de* cittadin*, premendo per i propri profitti in quanto proprietaria della
cava di Chiaiano, facendo grandi affari con lo statO e con la camorra.
È
Napoli ancora quella città in cui politici e giornalisti hanno taciuto
omertosamente i due gravi episodi di violenza su transessuali, il primo
accaduto a fine novembre, quando una transessuale è stata aggredita
verbalmente e fisicamente su un autobus. Il secondo, a gennaio, dove
un’altra trans extracomunitaria è stata ammazzata con un colpo
di pistola alla tempia. La transfobia trova il suo concime ideologico
proprio in quel vaticaNO che fornisce idee di scontro tra
civiltà e ordine naturale, proclamando l’assoluzione e la motivazione
per le ronde che ristabiliscono l’ordine di dIo, come in cielo così in
terra, a suon di lame e cinghiate contro donne, trans, lesbiche,
immigrat*,  gay, <<zecche>> e militant*; ovvero paragonando i
"gender studies" all’inquinamento atmosferico e alla distruzione delle
foreste tropicali, dicendo che la difesa dell’eterosessualità e del
dualismo uomo/donna basato sull’ordine naturale è necessaria e urgente
almeno quanto la salvaguardia dell’ambiente. Ma non si tratta soltanto
di legittimazione ideologica, di violenza e di intolleranza; si è visto che
questo vaticaNO ha enormi tentacoli in tutte le istituzioni, da quelle
statali, all’unioNe eurOpea, fino all’ ONU. È infatti in questa sede istituzionale che il
portavoce del vaticaNO ha fatto pressione affinché non venisse
depenalizzato il reato di omosessualità, dicendo che se ciò accadesse
sarebbe come mettere alla gogna e discriminare quei paesi
che lo prevedono! Nel paese in cui viviamo sentiamo ancora di più il peso delle
gerarchie fasciste WatiCane che partecipano alla gestione dei CPT (ora
CIE, un acronimo troppo simile alla CEI!), che lucrano in nome di un bene ultraterreno sui beni pubblici, che contribuiscono allo
smantellamento dell’istruzione pubblica a favore delle proprie scuole e università e che si accaniscono con
violenza sui nostri corpi, viventi o morenti.

“Ratzinger può stigmatizzare e criminalizzare chiunque voglia
autodeterminarsi, ma non è permesso esprimere alcuna critica alle sue
parole”
Nessuno tra i media ufficiali ha dato risalto alla manifestazione che poteva offendere i benpensanti e la loro inerzia mentale. Di questo non ci stupiamo.

AUTODETERMINAZIONE LAICITA’ ANTIFASCISMO LIBERAZIONE CITTADINANZA      è la nostra risposta.

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ECO RIFFA QUEER ESTRAZIONE PRO NOVAT

In occasione dell’ ECOBALLO @ palazzo Corigliano, per sostenere la NOVAT, è stata organizzata una riffa, con ricchi premi e cotillons

ecco le/i vincit[ori/rici] 

terzo premio

ECO QUEER

biglietto estratto numero 05 (vincitrice VERA Degenere)

 

secondo premio

PIGNATTA CONTRO L’OPPRESSIONE SUI CORPI

biglietto estratto numero 52 (vincitore MARCO ESPOSITO)

 

primo premio

UNA NOTTE INDECENTE

biglietto estratto numero 68 (vincitrice ALEXIA

 

Vera, Marco e Alexia avete fino al 9 febbraio per farvi sentire, scrivendo un commento qui sul blog o inviando una mail a tiresi@email.it e lasciando un vostro contatto. Altrimenti, se un vincitore non reclama la sua vincita, verrano ri-estratti i premi.   

 

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NO VAT: “Papa, se non ti spapalina il vento, ti spapalina il movimento!”

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

per informazioni e adesioni

www.facciamobreccia.org

tiresi@email.it 

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fuori i preti dalle (nostre) mutande!

 

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PON PON e DISTR-AZIONI

Con quattro giorni di ritardo ecco una testimonianza della distr-azione in ponpon-queer (o cheerqueer). Anche nel corteo dello sciopero generale (e generalizzato) del 12 dicembre abbiamo gridato e danzato, sempre in fuxia e in nero, contestando la polizia per la violenza usata sui corpi e le presenze dissidenti (l’ultima volta è successo in Grecia) e contro il governo e i simboli del capitalismo, per la violenza usata sui lavorator* e le individualità.   

 

grazie a Chiara Siani per la foto degenere 

  

grazie a fede per la foto 

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ADESCHIAMO DIRITTI

anche io sono una puttana  Eravamo tutt@ a Roma, Sabato 13 Dicembre, per "ADESCARE DIRITTI". Al fianco delle/i SEX WORKERS contro il ddl Carfagna, inventato per produrre violenza, coerentemente con le scelte politiche di questo governo completamente "eteronormate".

 
Ci siamo interrogati sulla prostituzione, sulla sua criminalizzazione, sui
falsi moralismi connessi ad essa, scoprendo la complessità di questo fenomeno, continuamente
affrontato in maniera riduttiva e moralistica; le voci delle persone che la praticano non sono ascoltate, le/gli operat[rici/ori] del sesso vorrebbero vedere le proprie esistenze tutelate da diritti concreti e
protette dalle violenze e dallo sfruttamento di chi pratica la schiavitù e di chi vive obnubilato dall’ ignoranza. Non è un  >paese LAICO< lo Stato in cui viviamo. La risposta delle istituzioni, attraverso proposte di legge come questa, è
nascondere le reali problematiche connesse a questo fenomeno, facendolo apparire come un problema di decoro
pubblico, spazzandolo sotto il tappeto come un mucchio di polvere sconveniente da vedere e mettendolo fuori legge.

I provvedimenti del  ministro Carfagna, considerato da noi burattino nelle mani di un manovratore scaltro, donna NON autodeterminata, che veste panni da uomo per esercitare lo stesso potere violento e asfissiante, fallocentrico, non può essere giudicata e controbattuta con la banale polemica riguardo i suoi calendari, ma attraverso i contenuti politici apportati: niente di sensato, nuova propaganda.        A noi non interessa a chi fa i pompini (come pretendiamo che non interessi a lei sapere a chi e se li facciamo noi), vorremmo anzi che la sessualità fosse intesa come possibilità di autodeterminazione e non come spauracchio per un puritanesimo imperialista.

 La proposta più intelligente (finora inascoltata) che è venuta fuori in questa giornata di lotta e di festa (nemmeno l’ alluvione ha potuto fermarci) è quella di costituire un tavolo di discussione, in cui i/le SEX WORKERS e le associazioni che le/li rappresentano possano trovare una soluzione, non a quel decoro invocato quasi in nome di dIO, ma alla precarietà delle esistenze di chi si trova a fare o a scegliere di fare questo tipo di lavoro.

  Perché "Anche io sono una PUTTANA"?                                    La risposta è spiazzante, significativa e logica. Finché i potenti se la prenderanno con le "puttane" se la prenderanno con tutt@ noi e con la possibilità di scegliere per noi e di disporre liberamente dei nostri corpi.

Perciò anche questa volta non possiamo, non vogliamo tacere, augurandoci che la discussione possa espandarsi anche in quegli spazi incontaminati, in cui queste questioni assumono i connotati a volte di un folklore dalle tinte un po’ pastello, altre della violenza generata dal sessismo e dall’ assenza di laicità.

 Non si possono non ringraziare tutt@ quell@ che hanno partecipato che abbiamo incontrato con cui abbiamo condiviso questo momento prezioso di lotta, in particolare le preziose gioie dell’ATN-Associazione Transessuali di Napoli, che hanno reso possibile arrivare a Roma con pochi sforzi, con grazia e con stile e con le quali abbiamo condiviso anche un personalissimo e indimenticabile percorso di crescita personale.  merci mesdames

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SIAMO TUTT@ TRANSESSUALI!


Rosa e fucsia, col sole e sotto la pioggia sugli autobus a Napoli: piazza Cavour, piazza Dante, via Foria, piazza Carlo III, piazza Garibaldi, corso Umberto I, piazza Municipio, via Medina hanno visto passare i mezzi di trasporto urbano pieni di tutta la forza necessaria a gridare il dissenso, a urlare la ferma opposizione alla violenza legittimata dalla politica parlamentare. 

 
 
Sabato durante il TRANSBUS day i/le passeggere/i dei mezzi di trasporto urbano sono state travolt* da ondate di fucsia e di rosa,dalla tonalità accesa di quella forza di chi ha da dissentire ad alta voce, da chi protesta contro le condotte e le pratiche fobiche, sessiste e violente, che purtroppo ancora uccidono e incutono timore. Il contatto con le persone in viaggio è stato diretto, scandito dall’energia e dal sostegno che piano piano abbiamo raccolto.
Abbiamo scoperto che gli/le abitanti di questa città, fin troppo spesso scenario di abusi, sono ben disponibili ad ascoltare una voce leggermente diversa dalla solita prospettiva offerta dai più diffusi mezzi di comunicazione. Non sempre è facile entrare in comunicazione dall’inizio con chi ci vedeva colorat* e rivoluzionari/e, appendendo drappi fucsia sui pullman, diffondendo volantini con impressa la richiesta d’attenzione, che i moralismi e le assurdità vengano meno.
 
 
 
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VOLANTINO per il TRANSbus day

Questo è il volantino da copincollare, impaginare un po’, stampare e distribuire durante il TRANSbus day, giorno in cui chiunque è invitato a salire sugli autobus indossando capi d’abbigliamentoo accessori rosa o fuxia, per denunciare la violenza contro le/i trans e la transfobia, che per l’ennesima volta colpiscono a Napoli (ecco il link della notizia http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=36091&sez=NAPOLI).

Siamo anche tutte/i invitate/i a vestirci come ci pare, da donna o da uomo non importa. Importante è il fuxia. E l’azione.

 

CONTROTRANSFOBIA E VIOLENZA SU TRANSESSUALI

 

TRANSbus day

sabato6 dicembre, Napoli

 

23novembre 2008 h 00.30, piazza Garibaldi (Napoli): una transessuale napoletana vieneinsultata e picchiata su un autobus da un gruppo di ragazzi, nella totaleindifferenza dei passeggeri e dell’autista

 24novembre 2008 h 4.30, via Ribes (Roma):una transessuale brasiliana viene uccisa con una coltellata al torace

 25novembre 2008 h 00.44, Cayo Paloma (Honduras): Vladimir Luxuria vince l’Isola dei Famosi

 

InItalia una trans (ex-parlamentare) vince un reality show, e nella stessasettimana si registrano aggressioni a Napoli e a Roma. Nel falso clima diapertura e opportunità si perpetua la violenza e la discriminazione controsoggetti i cui diritti vengono continuamente violati. L’utilizzo della forzacome mezzo di repressione e d’annientamento dell’esistenza e dell’identitàdifferente è tipica della nostra società e dell’attuale governo. Davanti a ognitipo di sopruso la responsabilità individuale e collettiva è quella di nonstare zitti, di agire.

 Discriminazione e violenza riguardano inmaniera diversa tutte/i, trans, lesbiche, donne, gay, bisex, immigrate/i, prostitute – ricordiamo che ilddl Carfagna finirebbe per ghettizzare ulteriormente le prostitute e chi èvittima dello sfruttamento della prostituzione, preoccupandosi piùdell’immagine e della pulizia delle strade che delle persone.

 

Per questo oggi sull’autobus siamodissenzienti e in rosa, e non stiamo zitte/i.

 

Non abbiamo paura di essere presenti evisibili, con le nostre splendide differenze. Orgogliose/i di essere trans,lesbiche, donne, gay, abbronzate/i… E continueremo a chiedere il rispettolottando contro ogni forma di violenza e discriminazione

 

L’ignoranza è causa di transfobia eviolenza. Per questo è importante informarsi sulle differenze e le specificità.Qui c’è un brevissimo glossario, che umilmente tenta di chiarire alcuniimportantissimi concetti 

 Identità di genere è la consapevolezzadi appartenere al genere femminile e/o maschile così come sono concepiti dallacultura di appartenenza e dall’immaginario collettivo, cioè il sentirsi donnae/o uomo. Non è dunque determinata dal sesso biologico di nascita

 Ruolo di genere è l’assunzioneconcreta di atteggiamenti e comportamenti che culturalmente corrispondono algenere a cui si sente di appartenere

 Orientamento sessuale è l’esserelesbiche, gay, bisex o etero. Lo si deduce dalla scelta del partner sessuale.Non è definitivo. Non è legato all’identità di genere

 Travestito/a (o crossdressing) persona cheutilizza abbigliamento ed accessori del genere opposto per piacersi e/opiacere. L’orientamento sessuale del/la travestito/a può essere etero, gay,lesbo, bisex… Sono persone consapevoli di appartenere al loro genere e sessobiologico ma che, per vari motivi, sentono il bisogno di indossare gli abitidel genere opposto. Inoltre il travestito è perfettamente contento di rimanerecon il corpo in cui è nato.

 Transessuale persona la cuiidentità di genere è in movimento assumendo sia fisicamente che mentalmente lecaratteristiche sociali dell’altro sesso, scegliendo o meno di sottoporsi acure ormonali o interventi chirurgici. È un preconcetto pensare che latransizione avvenga solo dal maschile al femminile. L’orientamento sessualedel/la trans anche qui può essere etero, gay, lesbo, bisex… È inoltre unpregiudizio pensare che un/a trans si prostituisca; il problema sta nel fattoche per un/a trans è difficilissimo trovare lavoro e spesso la prostituzionediventa una sorta di scelta obbligata

 Intersessuale chi presentacaratteristiche o morfologiche o gonadiche o cromosomiche non definibili néesclusivamente maschili né esclusivamente femminili; secondo questa definizionesono riconoscibili come intersessuali tutte quelle persone che dal SistemaSanitario Nazionale sono considerate affette da disordini delladifferenziazione sessuale. L’unica forma di intersessualità riconosciuta dallasanità è l’ermafroditismo, in cui sono evidenti sia gli organi genitali esternifemminili che maschili, quindi riconoscibile ad occhio nudo

 Lesbofobia atteggiamenti epratiche discriminatorie violenti (psicologicamente e fisicamente) che sifondano sul maschilismo e il sessismo – che colpisce indistintamente lesbicheed etero – e sull’omofobia. Questa combinazione di discriminazioni e violenzesi concretizzano nell’odio e/o nell’indifferenza che porta all’invisibilitàdelle lesbiche dal punto di vista sociale, sanitario, istituzionale…

 Omofobia insieme didiscriminazioni e violenze su ogni soggetto non-eterosessuale. È uno strumentodi oppressione dell’etero-patriarcato. Serve a ignorare o sottomettereverbalmente (attraverso insulti, linguaggio), fisicamente, socialmente eistituzionalmente (con l’ ineguaglianza dei diritti) i gay, le lesbiche e, perignoranza, i/le trans, che come già detto, non sono necessariamente omosessuali

 Transfobia è una duplicediscriminazione: dal “basso” (sguardi, commenti, insulti, violenze, esclusione,indifferenza) e dall’ “alto” (stato e istituzioni). Quest’ultimo tipo didiscriminazione comprende varie discriminazioni, tra cui una è l’ambiguitàanagrafica – ildocumento non corrisponde all’identità sociale del/la trans. Questo punto creadiscriminazione in tutti gli ambiti: assunzione, apertura di un conto in banca,prendere un volo aereo, stipulare un contratto… Un/a trans può cambiare idati anagrafici solo dopo la terapia con lo psicologo, tre anni di terapiaormonale e interventi chirurgici massici per la rassegnazione del sesso.

Il motivo principale dell’esistenza dellatransfobia è il superamento da parte del/la trans del supremo tabù del generefisso per uomo e donna

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Per la giornata mondiale per la lotta contro l’ AIDS

IL VATICANO PROMUOVE LA MORTE 


L’AIDS ha fino ad oggi causato oltre 20 milioni di vittime nel mondo e il contagio riguarda 42 milioni di persone. Il preservativo è l’unico metodo di prevenzione efficace contro l’HIV e contro molte altre MST (malattie sessualmente trasmissibili), diversamente da quanto affermato dalle alte gerarchie cattoliche falsamente e senza alcuna competenza tecnica in merito: 

"Il virus dell’ HIV è circa 450 volte più piccolo dello spermatozoo, e quindi può passare facilmente tra le maglie della rete formata dal condom. Questo margine di insicurezza dovrebbe obbligare i ministeri della sanità e tutte le organizzazioni che ne consigliano l’uso, a trattare il problema come si fa per le sigarette, dove si dichiara che sono un pericolo"                                   

Alfonso Lopez Trujillo, presidente del pontificio consiglio per la famiglia 

   Papa Benedetto XVI si è opposto in più di un’occasione all’uso di questo metodo di prevenzione dichiarando che solo il matrimonio permette una pratica sessuale moralmente accettabile e alimentando superstizioni e falsità sull’ uso del profilattico.

   Le posizioni e le dichiarazioni del Vaticano hanno un effetto devastante sul piano della prevenzione in Europa e soprattutto nei Paesi in cui l’accesso all’istruzione ed alla sanità è difficoltoso. Basti ricordare questo genere di campagne in Uganda e in Congo e le posizioni di molti vescovi africani, tra cui il keniota Raphael Ndingi Nzeki, che continuano a sostenere come l’uso del preservativo faciliti l’estensione dell’epidemiaIl Programma delle Nazioni Unite sull’HIV/AIDS (ONUSIDA) stima che un quarto dei sieropositivi del pianeta sono di confessione cattolica.

   E’ troppo facile lavarsi le mani dalle responsabilità sulle politiche neo-colonialisti, delle quali il Vaticano è criminosamente complice, attribuendo i milioni di morti in Africa, non al colonialismo stesso, bensì all’ AIDS.

   Ricordiamo anche l’attacco dei gesuiti, in piazza del Gesù Nuovo, il primo Dicembre dell’ anno scorso, contro il banchetto promosso dall’ Arcigay in cui venivano distribuiti profilattici gratuitamente.

   I profilattici continuano ad avere un prezzo esorbitante, le strutture sanitarie pubbliche non fanno nulla per permettere l’accesso a questo importantissimo mezzo di prevenzione né vengono organizzati corsi di educazione sessuale nelle scuole per informare i/le giovani sulle MST e i metodi contraccettivi.

   Solo una sessualità libera dalle coercizioni ecclesiastiche, fondata sull’ autodeterminazione degli individui, sull’educazione alla prevenzione, priva di pregiudizi ideologici e con il sostegno di politiche concrete volte all’aiuto dei/lle ragazze/i può permettere una consapevole scelta sul proprio corpo e sulla propria vita.                            

GRIDIAMO TUTT@ INSIEME:                                                             FUORI I PRETI DALLE NOSTRE MUTANDE! 

COLLETTIVO QUEER  TIRESI@

NAPOLI 1/12/2008                                tiresi@email.it  

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