Eravamo tutt@ a Roma, Sabato 13 Dicembre, per "ADESCARE DIRITTI". Al fianco delle/i SEX WORKERS contro il ddl Carfagna, inventato per produrre violenza, coerentemente con le scelte politiche di questo governo completamente "eteronormate".
Ci siamo interrogati sulla prostituzione, sulla sua criminalizzazione, sui
falsi moralismi connessi ad essa, scoprendo la complessità di questo fenomeno, continuamente
affrontato in maniera riduttiva e moralistica; le voci delle persone che la praticano non sono ascoltate, le/gli operat[rici/ori] del sesso vorrebbero vedere le proprie esistenze tutelate da diritti concreti e
protette dalle violenze e dallo sfruttamento di chi pratica la schiavitù e di chi vive obnubilato dall’ ignoranza. Non è un >paese LAICO< lo Stato in cui viviamo. La risposta delle istituzioni, attraverso proposte di legge come questa, è
nascondere le reali problematiche connesse a questo fenomeno, facendolo apparire come un problema di decoro
pubblico, spazzandolo sotto il tappeto come un mucchio di polvere sconveniente da vedere e mettendolo fuori legge.
I provvedimenti del ministro Carfagna, considerato da noi burattino nelle mani di un manovratore scaltro, donna NON autodeterminata, che veste panni da uomo per esercitare lo stesso potere violento e asfissiante, fallocentrico, non può essere giudicata e controbattuta con la banale polemica riguardo i suoi calendari, ma attraverso i contenuti politici apportati: niente di sensato, nuova propaganda. A noi non interessa a chi fa i pompini (come pretendiamo che non interessi a lei sapere a chi e se li facciamo noi), vorremmo anzi che la sessualità fosse intesa come possibilità di autodeterminazione e non come spauracchio per un puritanesimo imperialista.
La proposta più intelligente (finora inascoltata) che è venuta fuori in questa giornata di lotta e di festa (nemmeno l’ alluvione ha potuto fermarci) è quella di costituire un tavolo di discussione, in cui i/le SEX WORKERS e le associazioni che le/li rappresentano possano trovare una soluzione, non a quel decoro invocato quasi in nome di dIO, ma alla precarietà delle esistenze di chi si trova a fare o a scegliere di fare questo tipo di lavoro.
Perché "Anche io sono una PUTTANA"? La risposta è spiazzante, significativa e logica. Finché i potenti se la prenderanno con le "puttane" se la prenderanno con tutt@ noi e con la possibilità di scegliere per noi e di disporre liberamente dei nostri corpi.
Perciò anche questa volta non possiamo, non vogliamo tacere, augurandoci che la discussione possa espandarsi anche in quegli spazi incontaminati, in cui queste questioni assumono i connotati a volte di un folklore dalle tinte un po’ pastello, altre della violenza generata dal sessismo e dall’ assenza di laicità.
Non si possono non ringraziare tutt@ quell@ che hanno partecipato che abbiamo incontrato con cui abbiamo condiviso questo momento prezioso di lotta, in particolare le preziose gioie dell’ATN-Associazione Transessuali di Napoli, che hanno reso possibile arrivare a Roma con pochi sforzi, con grazia e con stile e con le quali abbiamo condiviso anche un personalissimo e indimenticabile percorso di crescita personale. merci mesdames
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braava l’autrice. tuttomoltovero.
ciao
anonima torrese